Cara Marusca,

quelle che seguono saranno riflessioni surreali che nessuno di noi si sarebbe immaginato soltanto pochi mesi fa, ma che oggi sono diventate tristemente attuali.

Da pochi giorni mi hai lasciata, hai lasciato la tua creatura: da buona Imprenditrice quale tu sei stata, hai fatto in modo che persone altrettanto capaci continuassero ad occuparsi di me, hai creato le condizioni perché il mio futuro fosse guidato da mani sicure ed affidabili. Ma tu mi mancherai.

Tu sei stata una guida valida, lungimirante, sempre decisa nelle tue scelte, talvolta anche severa; ma il risultato finale è visibile a tutti: hai scelto il mio

percorso di vita con determinazione e sicurezza facendomi crescere in modo insperato.

Dal mio nascere (1978 – più di 40 anni fa!!) mi sono sentita condotta da due
braccia particolarmente affidabili: da un lato, quella di un tecnico appassionato, capace e continuamente in cerca di opportunità e di soluzioni tecniche innovative; dall’altro c’eri tu, umile, tenace, capace di dividerti in mille ruoli (moglie, madre, impiegata e, al tempo stesso, ma con un’esperienza continuamente arricchita, in grado di dialogare con Clienti, Fornitori Banche, Personale e Consulenti)
Mi avete fatta nascere in un locale angusto – la mia statura di allora non pretendeva di più – ma soltanto una decina di anni dopo, mi avete insediata in una dimora con tutte le caratteristiche di una sede industriale organizzata e con tutti i crismi di professionalità che tuttora la distinguono.
Con un organico in crescita di anno in anno, anche tu ti eri ritagliata ruoli di importanza e responsabilità sempre maggiori: scelta dei collaboratori da destinare a ruoli di tipo amministrativo e di servizi, stretto controllo delle mie condizioni economiche/finanziarie, verifica congiunta con gli uffici tecnici dell’opportunità di nuovi investimenti per fronteggiare validamente le continue evoluzioni tecnologiche.
E poi, il controllo quotidiano dello svolgimento del lavoro: quante volte ti ho visto percorrere i corridoi dell’azienda per accertarti personalmente di come venisse svolto il lavoro e con quali risultati in termini di qualità, nel senso più globale del termine.
Ma in queste verifiche quotidiane a tutto campo non ti è mai venuto meno lo spirito di umanità che ti ha contraddistinta: per te, l’intrattenimento dei Collaboratori non significava soltanto la focalizzazione dei risultati ottenuti nello svolgimento dei compiti loro affidati, ma l’interessamento diretto circa problemi personali e familiari a cui poter dare risposte rassicuranti se non, addirittura, aiuti concreti.
La forza di quelle due braccia che mi sostennero al mio esordio, mi hanno portata a vedere il mondo intero, facendo in modo che i colori della nostra bandiera si integrassero armonicamente con quelli dei Paesi più industrializzati.
A questo risultato tu hai dato il tuo enorme contributo: potrai esserne fiera ed io ti ringrazio, consapevole che ovunque oggi tu sia, continuerai a guardarmi ed a farmi pervenire i tuoi suggerimenti: in tutti questi anni, penso di aver imparato perfettamente ad interpretare l’espressione ed i messaggi dei tuoi occhi.

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